Il saluto nel Judo (fonte: Kodokan Judo Institute)
Dopo i primi due episodi sulle origini del
Judo, conosciamo in questa puntata il luogo in cui l'arte marziale è praticata e come si prepara un judoka prima di iniziare la pratica.
L'ABBIGLIAMENTO
L'abbigliamento del judoka è il
Judogi, composto da una giacca e dei pantaloni di un cotone particolarmente spesso e resistente. La giacca è chiusa in vita da una cintura che cambia colore a seconda del grado del judoka. I colori delle cinture di Judo sono: bianca, gialla, arancine, verde, blu, marrone, nera, bianca e rossa e infine bianca più sottile. Dalla bianca alla marrone si dividono in
kyu (classi). Dopo i kyu ci sono i
dan: dal I al V la cintura è nera, dal VI al VIII è a bande bianche e rosse, dal IX al XI è rossa e il XII è bianca più fine e larga. I kyu sono assegnati tramite il passaggio di cintura che avviene tramite esame, mentre i dan sono assegnati tramite esame oppure grazie ai punti guadagnati in gare e trofei (fino al V dan). Successivamente i dan sono assegnati per meriti federali.
Le cinture di judo
Il judogi è principalmente di colore bianco, ma da qualche anno è stato introdotto anche quello di colore blu, per facilitare la distinzione degli atleti nelle competizioni più importanti. Durante le competizioni ufficiali non sono ammessi altri tipi di indumenti, tra cui i calzini e la maglietta sotto la giacca per gli uomini (ammessa per le donne, esclusivamente bianca).
IL DOJO
Il luogo in cui si pratica il Judo è il
dojo, dove
do sta per via e
jo rappresenta un luogo preciso. La parola
dojo quindi può essere tradotto come "luogo dove si segue la via". Questo termine proviene dalla religione buddhista, dove rappresenta il luogo in cui si pratica il culto e si medita. Sulle pareti del
dojo generalmente si trovano alcuni elementi simbolici, come ad esempi la foto del maestro
Jigoro Kano. All'interno del
dojo si trova il
tatami, un materassino in gomma morbida su cui si svolge l'arte marziale. Ogni volta che si sale e che si scende dal tatami bisogna fare il saluto, che consiste in una piccola flessione del busto in avanti. Questo inchino si fa anche sempre prima di iniziare un
randori (combattimento) e alla fine. Prima di cominciare l'allenamento i judoka si mettono tutti in fila e il maestro posto di fronte a loro chiama il
Rei e tutti fanno l'inchino. Il saluto più formale viene effettuato in ginocchio e prende il nome di
Zarei.
La statua del padre fondatore del judo Kano Jigoro all'ingrasso del Kodokan a Tokyo
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