Gagarin, il ricordo del primo uomo nello spazio 60 anni dopo. Giusto sei decenni fa, nel
1961, il giorno
12 aprile, la corsa nello spazio segnò una tappa cruciale.
Gli eventi storici
L'umanità continuava ad essere in piena
Guerra Fredda. Lo scontro tra gli
Stati Uniti e l'
Unione Sovietica, iniziato dopo la
Seconda Guerra Mondiale, stava continuando in quella specifica direzione. I primi trionfi di questa disputa globale andarono all'immenso paese euro-asiatico. Nell'ottobre 1957 i sovietici misero in orbita il primo satellite artificiale in assoluto, lo
Sputnik 1. Gli americani cercarono di reagire grazie all'aiuto dello scienziato tedesco
Wernher von Braun nella nascente
NASA, ma l'
URSS aveva accumulato un discreto vantaggio come tecnologia. I successivi satelliti sovietici, infatti, contenevano esseri viventi, prima tra tutti la cagnetta
Laika. Dall'
Unione Sovietica, inoltre, partirono le prime sonde verso la Luna anche se, per il momento, ossia alla fine degli anni '50 del
XX secolo, senza alcun equipaggio a bordo.
Ecco Gagarin
Jurij Alekseevič Gagarin, nato nel 1934, ebbe l'onore di diventare il primo umano a volare nell'orbita
terrestre. Il giovane cittadino
russo entrò nell'aeronautica militare sovietica nel 1955, iniziando a compiere voli in solitaria due anni dopo, nel 1957. Il suo coinvolgimento nell'avventura spaziale dell'
URSS incominciò nel 1959, quando si stava concretizzando il programma
Vostok. Questo era stato creato, appunto, per condurre uomini nello spazio.

La navicella-capsula in cui Gagarin rimase, in orbita, in quello storico 12 aprile 1961
Dopo aver superato alcune selezioni mirate, tra cui notevoli esercizi in quasi totale assenza d'aria, Gagarin diventò il prescelto per la prima missione in orbita. A suo vantaggio lui aveva una gran memoria, un'ottima capacità di reazione, una preparazione scrupolosa, una elevata conoscenza scientifica acquisita e la risposta sempre pronta. Quel 12 aprile 1961 il cosmonauta Gagarin partì, dunque, per la missione che lo rese celebre in tutto il mondo. Famosissima rimane la sua frase sul fatto che, dalla navicella Vostok 1, la Terra sia "magnifica e azzurra". Il volo, del tutto guidato dalla superficie e riuscito alle perfezione, durò per circa due ore. Lui divenne un eroe nazionale tornato a casa, però morì nel 1968, a soli 34 anni. Per errore si schiantò con il piccolo aereo nel quale stava.

La sua targa commemorativa presso il Cremlino a Mosca, dove stanno le sue ceneri
Evoluzioni seguenti e conclusione
Sempre durante gli anni '60, arrivarono nuove vittorie in direzione dello spazio. Nel 1965 ci fu la prima passeggiata fuori dalla navicella col sovietico
Leonov, mentre nel 1969 avvenne il celeberrimo sbarco sulla
Luna con lo statunitense
Armstrong. L'elenco dei trionfi del genere umano, negli anni successivi, è lungo, seppur a tratti interrotto da qualche fallimento. Quali saranno le prossime tappe da raggiungere in ambito spaziale? Le risposte giungeranno di certo nel prossimo, si spera breve, futuro. Bisogna intanto aggiungere che i misteri dello spazio continuano ad interessare noi abitanti dello spazio, non da ultimo quello dell'
asteroide Apophis. Se potete, quindi, alzate di notte lo sguardo verso il cielo per capire cosa c'è oltre la superficie del nostro bel pianeta
Terra!