La città d'oro in
Egitto ed il
David di
Michelangelo a
Dubai. I capolavori del passato continuano a rispendere al giorno d'oggi. Ciò avviene grazie al un ritrovamento di arte antica e ad alcune singolari innovazioni di tipo tecnologico. Nel primo caso una nuova scoperta rende felici tutti gli appassionati di archeologia. Nel secondo il prodotto del genio di un grande artista del
Rinascimento può rendere proprio orgogliosa l'
Italia in tutto il mondo. Meglio vedere nel dettaglio, comunque, tali due gioielli storici.

Altra visione della Valle dei Re
La città d'oro
Negli scorsi giorni, oltre alle scoperte su
Caravaggio e l'anfiteatro a Volterra, gli intenditori di storia antica, in particolare quella
egizia, hanno potuto conoscere l'esistenza della perduta città d'oro di
Aten. Tale città, ritenuta appunto perduta perché scomparsa, sta vicino a
Luxor, sulla parte ovest del fiume
Nilo, presso la
Valle dei Re. Questa risale ad almeno 3000 anni fa, ed era un importante centro dell'antico regno dei
Faraoni, forse uno dei più grandi per l'epoca. Divisa in tre quartieri, la città d'oro di
Aten presenta tante sorprese finora emerse soltanto in minima parte. L'essere rimasta sepolta per secoli ha permesso un buono stato di conservazione. Strade, edifici di manifattura, per l'attività di gestione locare e per fini abitativi, presentano davvero un fascino irresistibile. Completano il quadro vari oggetti nonché dei resti di persone ed animali. Numerosi esperti già considerano
Aten come la più prestigiosa scoperta dopo la tomba di
Tutankhamon. Ora gli addetti agli scavi sono in attesa di finire l'analisi di tutte le sue aree ancora coperte.

Particolare del David di Michelangelo
Il David
Una delle sculture più note e caratteristiche di
Michelangelo Buonarroti, appunto il
David, potrà essere ammirata nella prossima edizione dell'
Expo, dal 1° ottobre al 31 marzo 2022, a
Dubai, negli
Emirati Arabi Uniti. Tale edizione, prevista tra il 2020 e l'attuale 2021, ha dovuto subire un rinvio di 12 mesi per la pandemia. Quella presente in tale esposizione mondiale non sarà, ovviamente, l'originale, bensì un suo "gemello" digitale, uguale in tutto e per tutto. I ricercatori dell'Università di
Firenze, infatti, lavorando con un team tecnico svedese, hanno ricreato l'opera del maestro
toscano in modo fedele. I lavori, parti alcuni mesi fa, hanno riguardato un'iniziale scansione tridimensionale dell'opera. In seguito loro l'hanno ricreata tramite una
stampa in 3D delle singole parti. Infine tali parti, in totale 14, sono state rifinite ed assemblate tra di loro. Durante quest'ultima fase, la copia digitale ha dovuto essere ricoperta di pietra. Lo scopo è di dare l'aspetto più fedele alla statua d'origine. Tale gemello servirà, inoltre, anche per conservare al meglio la scultura di
Michelangelo nel prossimo futuro. Il gemello, appena finito, ha già lasciato
Firenze alla volta di
Dubai, per la presentazione ufficiale del 26 aprile ed in vista del posto d'onore al padiglione
italiano dell'
Expo.